Gli esami ematochimici servono a rivelare la presenza di sostanze presenti nel sangue. Sono utili ai fini diagnostici e fondamentali nella scoperta di anomalie e si consistono nell’insieme dei metodi chimici, volti a determinare la quantità delle diverse sostanze organiche e inorganiche circolanti nell’organismo. Queste analisi vengono effettuate sul sangue venoso, più precisamente, sul siero.
Cosa possono rilevare questi esami?
- Transaminasi, fosfatasi, enzimi utili per accertare la presenza o meno di malattie epatiche, colinesterasi, chinasi, transpeptidasi, cardiache o muscolari
- proteine totali, con le diverse frazioni (albumina, α1-globuline, α2-globuline,
- bilirubina;
- colesterolo e trigliceridi;
- glucosio;
- elettroliti del siero (sodio, potassio, cloro, calcio e fosforo);
- creatinina, urea;
- acido urico;
- enzimi del succo pancreatico (α-amilasi, lipasi, tripsina);
- contenuto di anidride carbonica.
Sono utili ai fini diagnostici?
Certo : in certi casi non è possibile, se non a livello di ipotesi, stilare la diagnosi senza un esame caratteristico del sangue.
Quali malattie possono essere diagnosticate grazie ad anomalie caratteristiche riscontrate nei referti delle analisi ematochimiche?
- Alterazioni epatiche
- alterazioni renali, fino all’uremia
- malattie del ricambio (diabete mellito, gotta, disturbi del metabolismo lipidico)
- malattie delle ossa (osteopatie)
- malattie sistemiche gravi.